Girando per locali che somministrano prodotti alimentari, non è raro imbattersi in messaggi di questo tipo “ facilita la digestione”, “migliora la digeribilità” addirittura a caratteri cubitali sulle vetrine. Non è un caso poi che né panifici, com’è successo con il carbone vegetale E153, additivo colorante non ammesso per normativa comunitaria, si leggesse anche “Il nero che fa bene”, “ il pane che aiuta a digerire”.
Se da un lato il settore della panificazione artigianale soffre e gli artigiani si attaccano a qualsiasi cosa pur di vendere, dall’altro le organizzazioni sindacali alle spalle, se attente e presenti, offrono agli associati un aggiornamento costante, mettendo in guardia da probabili rischi e sanzioni quando si utilizzando certi falsi e vietatissimi claim.
Convegni e corsi in cui tra i relatori figurano professionisti fanno ben comprendere agli OSA il corretto comportamento. Inoltre, la professione di panificatore, operatore del settore alimentare, pasticcere, addetto alla ristorazione, sala e bar, cucina è elencata nelle professioni alle quali si accede con un percorso tri/quadriennale di Formazione Professionale Continua post diploma di scuola secondaria di primo grado (scuola media); non parliamo poi della formazione quinquennale erogata dalle scuole /Istituti Alberghieri.
Un discorso un po’ diverso è invece quello del settore dei pizzaioli in cui non c’è nessuna formazione riconosciuta alle spalle, solo brevi corsi di sei mesi nelle ... tratto da Piero Nuciari http://www.pieronuciari.it/wp/pizza-al-piatto-e-claim-fasulli-un-malcostume-tutto-italiano-sotto-gli-occhi-vigili-si-fa-per-dire-degli-addetti-ai-controlli/
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