Nonostante gli innumerevoli
interventi fatti dalla Polizia Postale nelle scuole, molti ragazzi e
adolescenti utilizzando con estrema superficialità i social non valutando l’ipotesi
che, ciò che scrivono o condividono sui propri profili/bacheche, possa
rappresentare un reato. Questo vale anche per molti adulti che, con estrema
superficialità, postano sempre e ovunque le foto dei figli minori magari con
nome, cognome e indirizzo rendendoli immediatamente identificabili. Ho chiesto
delucidazioni al Dott. Geo Ceccaroli Primo Dirigente della Polizia di Stato il
quale ha chiaramente espresso le problematiche. Pensateci prima di pubblicare
su di un social. L'intervista la trovate sulla testata sfogliabile Quotidie Magazine nella sezione ARCHIVIO 2017 SETTEMBRE previa registrazione gratuita e dopo logIn a questo link www.quotidiemagazine.it
Il 90% dei ragazzi ha un profilo su un social ma nessuno sa cos’è la
policy. Aprono profili pubblici e condividono con estrema superficialità foto
che ritraggono compagni (soggetti minori) magari lasciandosi andare a commenti
non proprio lusinghieri. Quali consigli potrebbe dare e soprattutto cosa si
rischia a condividere e trarre dal web foto che ritraggono soggetti minori?
Viviamo in un mondo in cui tutto
deve essere facile, veloce e a portata di mano. Non digitiamo più le password
perché le facciamo memorizzare dai nostri dispositivi, accediamo ai nostri
spazi web con semplici App che ci danno tutto e subito. I social network ci
offrono tutta l’interazione e la notorietà di cui abbiamo bisogno senza
chiedere alcun apparente compenso. Immagini e video sono alla portata di tutti
e ciò che “va di moda” è generalmente superficiale. Basti pensare a quanti
soggetti, anche giovanissimi, aprono canali Youtube divenendo popolari in
pochissimo tempo.
In questo scenario, dove tutto
sembra libero e consentito, i giovani danno per scontato che possa essere
pubblicato sui social qualsiasi cosa, esternando liberamente i loro pensieri,
idee, apprezzamenti e aspettative.
Durante gli incontri con i
genitori, gli educatori e gli insegnanti, la Polizia di Stato invita sempre a
seguire i figli ultra tredicenni nella prima fase di registrazione degli
account social, anche al fine di aiutarli nella comprensione dei relativi
termini d’uso. Le policy dei social
network, pochi sanno, impongono il divieto di utilizzo da parte di minorenni
che non abbiano compiuto i tredici anni; regola ampiamente disattesa.
Tuttavia, spesso l’accettazione
dei termini d’uso diventa solo una formalità che passa in secondo piano e che,
peraltro, non ha valore legale poiché il minore non può sottoscrivere
contratti, non avendo la capacità di agire giuridicamente.
Gli stessi genitori sono
disincentivati dal pubblicare sui vari profili social le foto dei loro figli,
anche perché spesso diventano motivo di discordia nei casi di separazione per
l’arbitraria pubblicazione delle immagini del minore da parte di uno degli ex
coniugi.
In relazione alla superficialità
dei contenuti, si riflette sul fatto che i giovani, come molti adulti, non sono
stati preparati al Web 2.0. e non sono stati abituati a scrivere pubblicamente
sentendosi, quindi, liberi di interloquire con gli altri in Rete come lo si
sarebbe fatto nel cortile, al bar o durante una partita di calcio. Anche a
causa di questa inadeguata competenza, rispetto alla potenza dello stesso
strumento utilizzato, le denunce per diffamazione e per il trattamento illecito
dei dati personali sono aumentate notevolmente con lo sviluppo dei social
network.
Quali consigli può
dare a tutti i fruitori dei social (ragazzi e adulti)?
Ogni attività internet pubblica
può avere conseguenze sia sul piano della sicurezza dei dati, sia su quella
personale, sia sulla reputazione propria e altrui, esponendo l’utilizzatore a
vari rischi, anche di natura giudiziaria. La velocità e la semplicità con cui s’inseriscono
i contenuti in rete poco si conciliano con i tempi necessari per valutare gli
effetti delle nostre azioni ed è opportuno allenarsi in quest’abilità.
Leggere preventivamente i termini
d’uso di un determinato social network ci permette di essere adeguatamente
informati su ciò che si può e non si può fare; utilizzando gli strumenti per la
sicurezza previsti nei relativi portali internet, è possibile evitare
intrusioni da parte di terzi; adottando un atteggiamento prudente con gli
utenti sconosciuti è possibile evitare adescamenti o incappare in trappole
informatiche; personalizzando selettivamente le impostazioni della privacy, si
eviterà di esporre il proprio profilo ai rischi del web.
Dopo aver prestato attenzione
alla sicurezza passiva, è bene essere lungimiranti e riflettere bene su ciò che
s’intende manifestare di noi al grande pubblico della Rete perché ogni giorno
si costruisce la nostra web reputation e si concorre a costruire quella degli
altri.
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